La Società pavese per la cremazione ha radici che arrivano da molto lontano e, più precisamente, affondano nella seconda metà dell’Ottocento, periodo storico in cui, accanto alle scoperte scientifico-tecnologiche e ad autentiche rivoluzioni sanitario-igienico-ambientali, si registravano frequenti contrasti e, talvolta assai vivaci, battaglie ideologiche senza esclusione di colpi tra i rappresentanti dell’àmbito socio-culturale laico e di quello religioso.
Questi ultimi, in particolare, non risparmiavano epìteti violenti e irriguardosi ai cremazionisti, come la definizione di “friggitori di carne umana!”.
Le ideologie e le posizioni, in buona sostanza, erano lontanissime e parevano destinate a non trovare mai un punto di incontro.Entrambi gli schieramenti demonizzavano le ragioni dell’avversario senza neppure tentare, se non un avvicinamento, almeno un chiarimento.
In realtà, lungi dal volersi imporre come esclusiva sottolineatura della morte laica e soprattutto… massonica, la pratica cremazionista intendeva inserirsi a pieno titolo in quella che i medici della seconda metà dell’Ottocento definivano “utopia igienista”, vale a dire un insieme di complessi interventi urbanistici (acquedotti e fognature) e socio-sanitarie (igiene e prevenzione delle malattie più diffuse) che, migliorando condizioni di vita e dell’ambiente, avrebbe prodotto… salute nell’intera popolazione, nessuno escluso.
Tra i progetti di risanamento ambientale, ovviamente, non poteva essere escluso l’intervento anche sui cimiteri urbani molti dei quali, nonostante le già presenti disposizioni napoleoniche, all’epoca erano ancora collocati all’interno o a ridosso delle chiese e, di conseguenza, anche delle abitazioni.
In quegli stessi anni, per altro, con geniali intuizioni, Paolo Gorini ideava e sperimentava con successo i primi forni crematori moderni aprendo così la strada all’auspicata diffusione della pratica cremazionista che, ideologicamente, avrebbe equiparato tutti i defunti e, soprattutto, avrebbe realizzato le aspirazioni degli igienisti: avere un mondo… pulito e, in sintesi, più sano.
La storia della Società crematoria pavese prende avvio in questo conteso socio-culturale (la presenza in città di un’antichissima Università non è irrilevante!) e oggi, di conseguenza, quella pavese risulta tra le Socrem che – fuor di dubbio – hanno contribuito attivamente fare la storia della cremazione in Italia.
Sotto il profilo dei riconoscimenti burocratici attuali, la Socrem pavese è iscritta al foglio n.5 – progressivo 18 – sezione A (sociale/civile) nel Registro delle Associazioni senza scopo di lucro ai sensi della legge r. 28/96.
È anche iscritta nel Registro Regionale delle Persone Giuridiche con il n. 2053, come previsto dal Regolamento regionale n. 2/2001, con DPGR n. 11/187.
È inoltre riconosciuta (riconoscimento n. 0052) quale “Associazione di promozione sociale” (APS) in base alla legge 383 del 7 dicembre 2000 e dal 2022 iscritta nel registro RUNTS (E.T.S.).
La nascita nel 1881
La Società Pavese per la cremazione (Socrem) nasce ufficialmente il 6 marzo del 1881 per volontà di un gruppo di persone già note per il proprio impegno e per lo spiccato attivismo nel mondo politico e culturale cittadino. La data ufficiale dell’Atto di costituzione della Società approvata dall’Assemblea dei primi soci risale dunque al 10 aprile 1881.
All’inizi del 1900 la Socrem, a proprie spese, realizza un forno crematorio a funzione legna. Dopo il fermo di alcuni anni, causa della guerra, nel 1947 l’impianto viene requisito dal Comune di Pavia mettendolo in funzione con un bruciatore a gas, in cambio alla Socrem viene concesso in forma di comodato d’uso la Sala Silvio Quadrelli con n. 189 cellette.
Da quella storica data molta acqua è passata sotto i ponti, ma per superare le difficoltà e le diffidenze, soprattutto della Chiesa Cattolica, sono occorsi diversi decenni.
Anche il fascismo, del resto, forse per agevolare la firma dei Patti Lateranensi, non ha aiutato la diffusione della pratica crematoria.
Anzi, a un certo punto ha addirittura ostacolato con caparbietà le Socrem, aprendo così una lunga paralisi nelle attività sociali del Sodalizio, che si è lentamente risolta soltanto nel secondo dopoguerra e, in particolare, con la successiva apertura della Chiesa Cattolica, la quale con Paolo VI, nel 1968, ha finalmente tolto la scomunica e riconcesso i funerali religiosi a chi lasciava disposizioni per la cremazione della propria salma.
Dagli Anni ’70, dunque, è potuto riprendere un cammino lento ma comunque in costante progresso in termini di adesione, sia agli ideali Socrem, sia alla cremazione tout-court.
La Socrem pavese, pur operando in una piccola realtà cittadina e provinciale (500 mila residenti totali), non ha perso tempo e gli intensi sforzi dei primi volontari e quelli successivi sono stati decisamente premiati, sia con gli attuali 6.400 iscritti alla Società, sia con la diffusione della cultura cremazionista per cui molti altri cittadini chiedono la cremazione autonomamente con proprio testamento dal notaio.
Importante far presente che nel 1996, quando abbiamo preso in mano la gestione della Socrem, la stessa era stata chiusa per una denuncia da parte di una Agenzia di Pompe Funebri per “connubio con Impresa di Pompe funebri” per questa questione erano intervenuti gli Agenti di Polizia Amministrativa sequestrando tutti i documenti.
Da precisare che questa Agenzia era stata l’unica a mettere a disposizione, gratuitamente, una saletta per la sede della Socrem. Dopo una riunione in casa del Prefetto (il Presidente della Socrem e il Prof. Chieppi Consigliere Socrem) spiegando che con un Consiglio Direttivo completamente rinnovato volevamo gestire la Socrem con la massima correttezza e trasparenza, cambiando anche la residenza della sede, siamo cosi riusciti a riavere tutta la documentazione sequestrata e riaprire la nuova sede ricostruendo tutta la gestione.
Un crescendo di successi
In considerazione dell’aumento esponenziale degli iscritti (in crescita con una media superiore al 10% annuo), la Socrem ha rafforzato la sua funzione culturale e, unitamente al Dipartimento geografico dell’Università di Pavia, ha dato alle stampe apprezzati testi e lavori vari.
Nel 1988, all’interno del Cimitero Monumentale di San Giovannino, ha realizzato il Tempio Socrem destinato ad accogliere la maggior parte delle urne cinerarie dei soci per un totale 2.631 cellette.
La buona gestione è stata premiante, tanto che la disponibilità di sostanziosi lasciti testamentari, nel 1998 ha consentito alla Socrem pavese di acquistare una propria Sede nel centro storico di Pavia, composta da:
un salone per dibattiti e conferenze;
una sala ricevimento pubblico;
una sala per riunione del Consiglio;
vasti ambienti in cui sono allestite due mostre permanenti, l’una di fotografie dei più bei monumenti storici del Cimitero Monumentale di Pavia e, l’altra, di macchine da scrivere e calcolatrici d’epoca.
Pochi anni più tardi, nel 2004, si è reso necessario l’ampliamento del Tempio Maggiore con la realizzazione delle Sale Gardenia e Orchidea per totale di 4.859 cellette.
Considerato che ormai un’alta percentuale di pavesi chiede la cremazione (anche di resti riesumati), la Socrem ha introdotto un’ulteriore e importante innovazione attraverso l’installazione all’ingresso del Tempio di un “Totem” , ovvero uno schermo elettronico sul quale, digitando il nome di un defunto, viene indicata ai visitatori la collocazione della relativa urna cineraria e il tragitto interno per raggiungerla. Non solo, anche da casa propria ogni utente può individuare direttamente la posizione dell’urna di un conoscente o di un parente.
Il Giardino del Ricordo
Nel 2013, su concessione comunale ha realizzato e gestisce, all’interno del Cimitero Monumentale di Pavia, il Giardino del Ricordo destinato alla dispersione delle ceneri dei cittadini che hanno lasciato disposizioni in tal senso.
All’interno dell’area è stata creata una fontana con un percorso intermedio di raccordo e un punto in cui le acque defluiscono in un laghetto dove vengono disperse le ceneri.
La struttura del Giardino, di fatto, rispecchia le tre fasi principali della vita umana: la nascita, la vita e la morte. Per chi ne fa richiesta, durante la cerimonia di dispersione c’è la possibilità di avere, sotto un gazebo, musica e commemorazione del defunto.
Nel 2020 viene realizzato il nuovo Tempio Kronos con 5.656 cellette.
Pubblicazioni
Nel 1996 è iniziata la pubblicazione di un periodico “Il Ponte” che informa sull’attività dell’Associazione e sulle più recenti disposizioni di legge sulla cremazione.
Nel 2000, con il Comitato scientifico del Dipartimento Storico Geografico di Pavia, ha dato alle stampe il volume Pietà pei defunti: storia della cremazione a Pavia tra ‘800 e ‘900.
Nel 2011, insieme al Comune di Pavia, ha realizzato la pubblicazione del volume Il Cimitero Monumentale di Pavia.
Iniziative
Dal 2000 la Socrem Pavese organizza Concerti della memoria nella Sala del Commiato del Cimitero Monumentale e in altri locali con saloni adeguati.
Riconoscimenti
Nel 2007 la Socrem Pavese è stata insignita dall’Amministrazione Provinciale di Pavia della medaglia d’oro “Don Giuseppe Robecchi”. Primo riconoscimento che l’Amministrazione Provinciale ha premiato fra tutte le Associazioni di volontariato.
Dal 2008, attraverso premi per “Impegno nello studio” destinati ad allievi particolarmente meritevoli e interventi nelle aule per migliorare e adeguare l’ambiente di studio, la Socrem sostiene la Scuola Superiore in Ospedale della Fondazione Irccs-Policlinico San Matteo di Pavia riservata ai piccoli degenti in ospedale per curare serie patologie ed effettuare lunghe terapie.
Attività culturali
La Socrem pavese svolge inoltre un’importante funzione culturale pubblicando alcuni libri e promuovendo dibattiti, convegni e iniziative</a> anche a carattere ricreativo e conviviale, come gite culturali, agevolando così l’aggregazione e la conoscenza tra i soci e, nel contempo, favorire iniziative tese a valorizzare l’ambiente naturale, in sintonia con le motivazioni della scelta cremazionista tesa alla conservazione dell’ambiente e della natura.
Dà anche vita a iniziative di vario genere per favorire la conoscenza dei problemi e dei bisogni che emergono in seno alla collettività, non escludendo le problematiche relative alla morte.
La Socrem Pavese, inoltre, ha istituito un servizio, non solo per i Soci ma aperto a tutti i cittadini, di supporto psicologico a favore di chi ha subito un lutto recente oppure assiste un familiare gravemente infermo.
La Socrem svolge anche una spiccata funzione culturale e con il Dipartimento geografico dell’Università di Pavia ha editato apprezzati testi e lavori.
L’Associazione ha divulgato la conoscenza dei particolari problemi e bisogni che emergono in seno alla collettività correlati alla morte.
Organizzazione dibattiti e conferenze
Nel salone Sen. Cantoni della nostra sede sono stati organizzati diversi incontri con importanti personaggi.
Nel 2000, presso il Centro Sociale di Voghera, incontro-dibattito Cremazione una scelta di civiltà e di progresso con il Presidente della Socrem e l’Avv. Clemente Ferrario come relatori.
Nel 2006, presso il Centro Adolescere di Voghera, dibattito Cremazione la simpatia del ricordo con il Presidente della Federazione Italiana per la cremazione Ing. Luciano Scagliarini, la dott.ssa Gigliola De Martini, il Presidente della Socrem come relatori; coordinatore: dott. Giovanni Schiesaro.
Interventi sulla stampa, alla televisione privata e alla radio per la divulgazione delle bare ecologiche, problematica che è stata motivo di dibattito a livello nazionale. La nostra proposta di usare per le bare ecologiche anche lo scarto del riso (la pula o lolla), stessi interventi sulla scelta di donare il corpo alla scienza e sulla libertà di decidere sul fine vita.
Abbiamo ottenuto, con la presenza del Presidente della Socrem e del Consigliere Franco Bianchi alla riunione con la Giunta e relativo Consiglio Comunale di Pavia, che venisse praticato un forte sconto sul costo di cremazione ai cittadini pavesi che scelgono la cremazione.
Ricordo che in tempi dove era necessario far conoscere la Socrem Pavese, si organizzavano Assemblee con importanti dibattiti presso la Sala dell’Annunciata o nel salone del Quartiere Borgo Ticino con la presenza di oltre 300 persone.
A livello nazionale il sottoscritto in qualità di Presidente della Socrem ha ricoperto la carica per 3 anni di Vice Presidente della Federazione, nel 2006 l’Assemblea della Federazione mi ha dato mandato, come unico responsabile, all’organizzazione delle manifestazioni per la ricorrenza del centenario della nascita del FIC. E a tal proposito sono state organizzate diversi incontri con politici culminati con un Convegno, senza nessuna spesa per la FIC, in una sala a Montecitorio, un dibattito nella Sala Colonne di Palazzo Marini a Roma e un libro sulla storia della Federazione Una battaglia laica. È stato anche il fondatore del Coordinamento Regionale delle Socrem Lombarde, che ha gestito nella qualità di Coordinatore per più di 10 anni. L’attuale Presidente della Socrem Pavese ha ricoperto l’importante carica di Presidente della Federazione Italiana per la cremazione.